I rifiuti, un problema da risolvere assolutamente

A causa del crescente progresso della civiltà odierna e dell’incremento nell’utilizzo di beni di consumo, si sta inevitabilmente verificando oggigiorno un preoccupante aumento dei rifiuti prodotti annualmente. La produzione di scarti è diventata sinonimo di inquinamento e degrado ambientale, pertanto occorre che l’essere umano assuma comportamenti etici e responsabili nei confronti dell’ecosistema, per il bene delle generazioni presenti ma soprattutto, per il bene di quelle future.

Occorre quindi prima di tutto essere a conoscenza di tutte le questioni legate ai rifiuti, a partire dalle caratteristiche che li contraddistinguono fino alle modalità di smaltimento, prerogativa fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dell’uomo.

La suddivisione in categorie dei rifiuti

I rifiuti sono materiali di scarto e si dividono a loro volta in rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali.

I primi sono costituiti da rifiuti domestici, scarti provenienti da locali e luoghi pubblici, residui giacenti sulle strade o provenienti da aree verdi. La seconda categoria è invece composta da materiali di scarto provenienti da attività agricole, industriali, commerciali, artigianali e sanitarie.

In base alla classe di pericolo i rifiuti possono essere classificati come pericolosi o come non pericolosi e pertanto possono essere soggetti a differenti strategie di smaltimento. La gestione dei rifiuti, che coinvolge a sua volta differenti fasi, ha lo scopo di ridurre, attraverso lo smaltimento degli stessi, l’impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.

L’intero sistema di smaltimento è finalizzato a minimizzare la quantità di scarti destinati alle discariche, compiendo allo stesso tempo un recupero energetico e di materie prime. A questo proposito, il Testo Unico Ambientale varato per la prima volta in Italia nell’aprile del 2006, contiene una serie di norme in materia ambientale che non solo invitano le amministrazioni pubbliche a svolgere un ruolo attivo nel riciclaggio e nel riutilizzo dei rifiuti come fonte di energia, ma sottolineano anche la necessità di prevenire la produzione di materiale che abbia un pesante impatto ambientale in modo da ridurre al minimo il commercio di prodotti che possano contribuire all’inquinamento.

Lo smaltimento dei rifiuti

Il processo di smaltimento dei rifiuti prevede diverse modalità quali la raccolta differenziata e indifferenziata, volte al riciclaggio e al riutilizzo degli stessi per produrre energia e, per i rifiuti giudicati irrecuperabili, il deposito in discarica o l’incenerimento.

La raccolta differenziata consiste in una differenziazione della raccolta in base al tipo di rifiuto con lo scopo di indirizzarlo verso il più adatto sistema di smaltimento o riciclo in modo da consentire un recupero di materie prime o una produzione di energia.

Il ciclo della raccolta indifferenziata invece, rispetto al precedente è molto più difficile da trattare e consiste in alcuni casi in un recupero dei materiali riciclabili mediante un trattamento a freddo e in altri a un incenerimento o a un conferimento diretto in discarica. Quest’ultima strategia in particolare, non è da considerarsi come un’alternativa alla pratica della raccolta differenziata ma dovrebbe essere considerata solo in caso di smaltimento di rifiuti non recuperabili. Data l’alta produzione di gas da parte delle discariche e il conseguente impatto ambientale che deriva dall’incenerimento dei rifiuti, la scelta ideale sarebbe quella di destinare a questo processo solo i residui che non rientrano nel sistema integrato di gestione dei rifiuti.

Secondo l’International Solid Waste Association, l’organizzazione mondiale che riunisce gli operatori del settore trattamento e smaltimento rifiuti, nel mondo vengono prodotte circa 4 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno e, nel giro di 10 o 15 anni si prevede che questa cifra salirà del 50% a causa della crescita della popolazione e dello sviluppo economico. Tuttavia, sempre secondo le stime, circa la metà della popolazione mondiale non ha accesso a sistemi di gestione dei rifiuti in quanto non possono sostenerne gli elevati costi, pertanto enormi quantità di rifiuti vengono abbandonate generando danni ambientali e sanitari devastanti.

Molti paesi in cui lo sviluppo delle tecnologie di smaltimento è in ritardo, ricorrono direttamente ad un utilizzo massiccio delle discariche, più economico ma con impatti ambientali più pesanti. In Europa sono state adottate direttive consistenti in severi controlli e politiche di disincentivazione volte ad aumentare la diffusione di impianti di riciclo più moderni e a ridurre il ricorso alle discariche.

Tra i paesi più virtuosi figurano quelli del nord e del centro Europa, i quali sono giunti quasi ad un azzeramento dell’utilizzo delle discariche. Negli altri paesi invece vige ancora la via dello smaltimento illegale e l’Italia è tuttora soggetta a questo fenomeno. Negli ultimi anni infatti, si è scoperto che alcuni imprenditori responsabili della costruzione di impianti di incenerimento hanno favorito mediante tangenti questa modalità illegale di smaltimento, a scapito del sistema di riciclo e recupero.

Nonostante il ricorso allo smaltimento in discarica sia tuttora largamente diffuso specialmente al sud, le recenti campagne di sensibilizzazione della popolazione in particolare nelle regioni del nord Italia hanno portato ad un significativo incremento della raccolta differenziata che ammonta quasi a 8 milioni di tonnellate contro il 2,9 del centro e il 3,1 del sud. Dei 29,5 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti, quasi la metà viene differenziata, tra organico, carta e cartone, vetro, plastica e metalli. Di questa frazione il 44 per cento viene riciclato per tornare nel ciclo produttivo, mentre la parte restante dei rifiuti urbani trova poi altre due strade principali: il 19 per cento viene incenerito, mentre un quarto di questi viene destinato alle discariche.

Discarica zero e Separazione Magnetica

Per portare a termine entro il 2020 l’obiettivo riciclaggio e “discarica zero” lanciato dalla Commissione europea è importante che venga effettuato il recupero di qualsiasi materiale che sia riutilizzabile. A questo proposito esistono impianti volti all’esecuzione di operazioni di pretrattamento dei rifiuti con lo scopo di separarne le diverse componenti in base alle proprietà magnetiche che li compongono.

Questo processo utilizza dei funzionali separatori magnetici come quelli prodotti da Malaman CTC e può coinvolgere deferrizzatori destinati a materiali ferrosi, oppure separatori a correnti indotte destinati a materiali non ferrosi. Lo scopo dell’estrazione dei metalli è quello di valorizzare da un lato il materiale di processo per consentire ad esempio il riciclo di plastiche leggere, legno, carta, vetro, e dall’altro quello di valorizzare i metalli in impianti di recupero scorie, demolizione di automezzi, macinazione di elettrodomestici o di detriti edili. Nel caso dei materiali ferrosi, come già anticipato si ricorre a deferrizzatori, ossia a separatori magnetici che possono essere a nastro a tamburo e che si avvalgono di un magnete per attrarre il materiale ferroso, scartando di conseguenza quello non ferroso. Il separatore di materiali non ferrosi, invece, si basa sul principio fisico delle correnti di Foucault, o correnti indotte, le quali creano un campo magnetico che genera una forza di repulsione che allontana i componenti metallici dalla sorgente del campo magnetico.

Conclusioni

Spesso l’uomo tende a delegare ad altri il compito di preoccuparsi per l’ambiente e per la propria salute con la falsa speranza che ci sia tutto il tempo di agire e che la situazione non sia attualmente preoccupante. Ma se questa ideologia diffusa si applica ai paesi più sviluppati lo stesso discorso non vale per i paesi al sud del mondo, considerati appunto “la pattumiera del pianeta” a causa delle grandi quantità di materiale non smaltito che tendono ad accumulare senza la possibilità di liberarsene. Occorre quindi non solo pensare che sia un problema che affliggerà le generazioni future, ma piuttosto rendersi conto che ad oggi, come si è visto, ogni minimo gesto volto a recuperare i materiali di scarto sia fondamentale per evitare una proliferazione degli stessi e il successivo ricorso a strade che potrebbero portare a danni irreparabili per la salute del nostro pianeta.